La mancanza di infrastrutture per il rifornimento diretto di GNL di piccola taglia dai grandi depositi presenti nel Mediterraneo mette a rischio la crescita della nuova filiera industriale. Nel bacino il rischio maggiore riguarda i trasporti marittimi, mentre per l’Italia sono a rischio anche gli usi terrestri, con approvvigionamenti costretti nel solo corridoio di Ventimiglia tramite autocisterne.
Questo allarme diminuisce il valore dei grandi progressi fatti dalla nuova filiera industriale degli usi diretti nei trasporti a livello mondiale, europeo e italiano, come rilevati e descritti nelle conclusioni tratte dal Comitato scientifico di ConferenzaGNL dai lavori della quinta Conferenza Internazionale sugli usi diretti del GNL svoltasi a Napoli lo scorso 15 e 16 maggio (PDF).
Il documento, diffuso oggi, si conclude con una serie di raccomandazioni alla Commissione europea, al Parlamento europeo e al Governo nazionale italiano per dare rapidamente certezza regolatoria alle imprese del settore impegnate in importanti investimenti. Fondamentale appare anche il coinvolgimento e la collaborazione con tutti i Paesi delle sponde del Mediterraneo.