Nel corso del convegno “GNL per la Sardegna e il Mediterraneo” organizzato da “GNL Sardegna” in collaborazione con ConferenzaGNL a Cagliari lo scorso 17 e 18 novembre, il Ministero dello sviluppo economico ha comunicato che il prossimo Decreto ministeriale di revisione dell’incentivazione del biometano, atteso in consultazione pubblica per fine novembre, si occuperà anche di bioGNL. Il Ministero raccoglie così un auspicio formulato da più parti, compresa ConferenzaGNL, che nelle audizioni parlamentari ha anche raccomandato di inserire il bioGNL nel Quadro strategico nazionale che sarà trasmesso alla Commissione europea con l’approvazione della “DAFI” (recepimento della Direttiva 94/2014 per le infrastrutture per combustibili alternativi). Il sistema di incentivazione del biometano oggi in vigore (decreto MISE 2 dicembre 2013, previsto dal decreto legislativo  3  marzo  2011  n.  28, di promozione delle fonti rinnovabili in recepimento della direttiva 2009/28/CE del 13 luglio 2009) prevede tre diversi meccanismi a seconda della destinazione del biometano: in rete, per l’autotrasporto e per la cogenerazione ad alta efficienza. Giovanni Perrella, che al Ministero segue il provvedimento, ha anticipato che il nuovo decreto prevederà un solo sistema di incentivazione, dedicato all’uso di biometano e bioGNL nei trasporti, con il metodo consolidato dei Certificati di immissione al consumo, che riguarda tutti i biocombustibili. L’Italia, ha chiarito Perrella, è in ordine con tutti gli obiettivi europei di sviluppo delle fonti rinnovabili per il 2020 tranne che nel settore del trasporto, dove siamo a circa il 5% rispetto all’obbligo del 10% di uso dei biocombustibili. Per questo il Ministero ritiene che sia necessario dedicare il metano compresso e liquido, prodotto dai liquami, dagli scarti agricoli e da FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) alla mobilità. Nella foto un progetto di Wartsila per un impianto di piccola taglia di produzione di BioGNL.