di Diego Gavagnin
Come sanno i nostri lettori, che hanno partecipato massicciamente, ConferenzaGNL ha organizzato negli scorsi 19 e 20 novembre il Forum internazionale "Il GNL nel corridoio euro-mediterraneo e ruolo del sistema logistico di Genova e Liguria" su mandato di Città Metropolitana di Genova e Regione Liguria. Rigorosamente on line.
A giudicare dal seguito, dai complimenti ricevuti e dalle novità emerse è stato un evento di successo, che ha richiesto un grande impegno per la partecipazione ordinata di 62 relatori, di cui 14 dall’estero, la traduzione simultanea in francese e inglese, nel contesto disastroso delle connessioni internet italiane.
Qui le considerazioni generali conclusive pronunciate dal Prof. Sergio Garribba, Presidente del Comitato Scientifico di ConferenzaGNL, che faranno parte degli atti del Forum presto disponibili, come la registrazione integrale dell'evento tra pochi giorni (intanto qui si possono rivedere le 5 video interviste, con casi concreti, realizzate per l'occasione, consultare le presentazioni e la rassegna stampa).
Più in particolare ci chiediamo se il Forum ha raggiunto il mandato avuto di illustrare, attraverso la voce dei protagonisti, lo "stato dell'arte" del settore degli usi diretti del GNL a livello mondiale e in riferimento al ruolo potenziale del "sistema Liguria".
Ancora più interessante, credo, capire se quanto emerso potrà essere utile per gli obiettivi sottesi al mandato delle Amministrazioni, che riteniamo sia di arrivare alla decisione se, e nel caso quali, infrastrutture per il GNL di piccola taglia realizzare a Genova e/o nella Regione.
Lo stato dell’arte è ormai chiaro. Il passaggio delle navi più grandi e moderne alla motorizzazione a GNL, a iniziare dalle stesse petroliere, è oggi una realtà, così come il rifornimento che si sta rapidamente diffondendo a livello globale. L’hanno dimostrato le slide e l’intervento di Shell, principale fornitore di bunker di GNL in tutto il mondo, e quelli di Avenir, prima società integrata che sviluppa progetti a 360 gradi, infrastrutture a terra, costruzione di proprie navi cisterna, rifornimento con GNL anch’esso di proprietà.
Arriva l’ora della concorrenza, tra fornitori di GNL per le navi da crociera nell’area dei Caraibi tra chi fa base a Port Canaveral, in Florida, e chi parte da Cartagena, in Colombia. L’Europa del Nord si consolida, Singapore aumenta gli investimenti, mentre arrivano Malesia e Giappone, intanto che l’Australia si attrezza.
A breve in tutte le principali rotte marittime mondiali sarà possibile fare rifornimento. Molti hanno sottolineato l’integrazione in atto tra trasporto marittimo e terrestre a GNL, stesso combustibile per i mezzi e le necessità più diverse.
Condivisa anche a livello mondiale, e di questo fino ad ora non c’era così chiara evidenza, la prospettiva del passaggio del GNL da fossile a rinnovabile, prima con l’uso del bioGNL, poi con l’introduzione dell’idrometano, gas sintetico prodotto con idrogeno verde e CO2, che viene così sottratta all’ambiente per un impatto climatico neutro se non negativo.
L’idrometano viene preferito all’idrogeno puro, perché a parità di costi di produzione permette di utilizzare le stesse infrastrutture del GNL fossile, allungando la loro vita per decenni. L’osservazione di ConferenzaGNL nei webinar dello scorso luglio, di come il GNL di piccola taglia sia precursore dell’idrogeno, condividendone l’architettura generale, la componentistica, la criogenia e la logistica, è opinione comune in tutto il mondo. Insomma, GNL oggi per avere l’idrogeno domani.
Qualche cosa succede anche nel Mediterraneo, come richiamato dai relatori di Marocco ed Egitto, oltre al primo rifornimento da nave a nave svolto a La Spezia negli scorsi giorni, pur in assenza delle linee guida nazionali (forse in arrivo per il rifornimento da autocisterna a nave, mentre si sviluppa quello da nave a camion, da nave a nave in mare aperto, da chiatte a navi e camion con anche produzione di elettricità).
Venendo alla Liguria e a Genova, tuttora principale porto del Mediterraneo, va rilevato che si stratta dell’unica area del Paese dove il GNL è stato contestato non tanto per la sua localizzazione (su questo anche in altri porti si sono avute e ci sono contestazioni) quanto per la stessa tecnologia.
Premesso che non esiste attività umana priva di rischi, il Forum ha approfondito i parametri di sicurezza e di analisi del rischio che hanno portato ad esempio al regolamento per rifornire di GNL le navi passeggeri a La Spezia, con l’accordo della Direzione marittima ligure.
Come emerso durante i lavori, un impianto industriale a GNL opera senza alcun problema da più di tre anni proprio nell’area industriale del porto di Genova, rifornito regolarmente dalle autobotti. Installazione in tutto simile al centinaio di stazioni di servizio per camion e auto fino ad ora realizzate in Italia.
Come già annunciato da esponenti delle Amministrazioni locali, i prossimi passi dovranno riguardare i cittadini, per spiegare e illustrare il nuovo combustibile e il suo uso, anche in relazione, ma non solo, ai suoi grandi vantaggi ambientali, che ne stanno determinando il successo.
Vantaggi che possono, come già accennato, moltiplicarsi se si passa al bioGNL (ciclo biogas/biometano liquefatto), prodotto con i rifiuti organici (da raccolta differenziata cittadina) e con tutte le altre biomasse agricole e liquami di vario tipo, inclusi i fanghi di depurazione.
Questo richiede fare della gestione dei rifiuti una vera e propria filiera industriale, ed è interessante rilevare che si progetta un’azienda unica regionale con capacità imprenditoriale e volumi adeguati da trattare. Poi c’è la partita idrometano e, come è stato pure detto, Genova e la Liguria hanno tutte le risorse scientifiche e capacità tecnologiche per studiare il ciclo e proporre soluzioni industriali sostenibili.
Serve a Genova o nell’hinterland un deposito di GNL per gli usi di piccola taglia? Certamente sarebbe utile un punto di rifornimento per le autobotti che a decine ogni giorno attraversano la Regione dalla Francia per andare a rifornire stazioni di servizio e industrie nell’Italia del Nord e del Centro. Per la prima volta, grazie al Forum, sappiamo anche quanti euro risparmierebbero se le autobotti si rifornissero a Genova o in Liguria.
Nell’Europa del Sud è per ora prevalente l’uso del GNL nei trasporti terrestri, ed è quello che va intercettato per primo, tenendosi pronti per il mercato marittimo. Imbarcazioni a GNL hanno già attraccato e altre attraccheranno sempre più numerose nei porti liguri. Non solo quelle da crociera, anche le portacontainer e i traghetti. Qualcuno arriverà a rifornirle, questo è sicuro. La nave cisterna arriva, fa il servizio e se ne va.
Genova, rispetto ad altri porti mediterranei, ha lo svantaggio di non avere vicino un grande deposito di GNL da cui “spillare” le piccole quantità necessarie ai trasporti. Però ha dalla sua le quantità, che potranno essere importanti. Più quantità più economicità e ammortamento.
Non c’è chi non lo veda. Nessun dirigente o funzionario delle Autorità portuali di Barcellona e Marsiglia, pur ripetutamente invitati, ha trovato i 15 minuti sufficienti per intervenire al Forum.