L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il servizio idrico ha avviato le procedure per la definizione delle regole per l’esercizio degli impianti GNL di piccola taglia, ed in particolare la separazione contabile dei depositi costieri o interni se riforniscono reti cittadine. La materia è inserita nel più ampio provvedimento quadriennale che riguarda le tariffe per l’utilizzo dei grandi i terminali di importazione del GNL (rigassificatori). La deliberazione 16 marzo 2017, 141/2017/R/gas è scaricabile (QUI).
Sul GNL di piccola taglia la deliberazione dell’Autorità segue il decreto legislativo 257/2016 (DAFI) che detta gli indirizzi per le attività in regime regolato (con tariffe definite dall’Autorità) e quelle in regime di libero mercato, con prezzi che si formano dall’incrocio tra domanda e offerta. La distinzione è necessaria perché i depositi di GNL, in particolare in Sardegna, serviranno anche ad alimentare reti cittadine e quindi rientrano nel servizio di “pubblica utilità” definito dal Decreto legislativo 164/2000 di liberalizzazione del mercato del gas.
Obiettivo dell’Autorità è “definire una prima regolazione delle condizioni, anche economiche, di accesso ed erogazione dei servizi che possono essere forniti mediante le infrastrutture di stoccaggio di Gnl, connesse o funzionali all’allacciamento e alla realizzazione della rete nazionale di trasporto del gas naturale, o di parti isolate della stessa definite come strategiche”. E’ questo il caso in particolare dei depositi costieri previsti in Sardegna ma che potrà riguardare anche gli altri che si prevedono in Italia entro il 2025, in particolare nei principali porti nazionali.
Ai fini dei servizi di piccola taglia, il provvedimento riguarda anche gli investimenti sui grandi terminali che permetteranno di scaricare il GNL in navi di piccole dimensioni (soprattutto bracci di carico) sia la possibilità di accosto di navi con stazze diverse (attracco alle fiancate) per il trasporto ai depositi a terra o per il rifornimento di navi in mare.
La deliberazione descrive le attività che l’Autorità intende svolgere per arrivare alla definizione delle nuove regole, prevedendo un allungamento di un anno del periodo regolatorio che scade nel 2018, per portarlo a fine 2019. Come di consueto, in questo lasso di tempo l’Autorità prevede la pubblicazione di documenti per la consultazione e lo svolgimento di audizioni con tutti i soggetti interessati.