di Diego Gavagnin
Manca poco più di un mese al tradizionale evento promosso e organizzato da Mirumir per fare il punto a livello nazionale e internazionale sugli sviluppi degli usi diretti del GNL (Bologna, 6-8 ottobre). Ci avviciniamo al decennale dalla prima conferenza di aprile 2013, ma qualche bilancio sarà già possibile. Finalmente potremo parlarne di persona, toccare con mano i progressi tecnologici, scambiare idee e informazioni, disegnare le prospettive future, senza il filtro asettico dei monitor.
L’uso del metano liquido, di grande e piccola taglia, ha fatto in questi anni passi da gigante. Non scriviamo qui i numeri, che saranno illustrati a Bologna. Rileviamo però che è stato l’unico vettore energetico il cui uso e commercio sono cresciuti anche nei periodi più critici dell’epidemia e dei conseguenti rallentamenti economici globali.
L’uscita indenne dai pesanti mesi del covid ha un solo significato: il GNL è indispensabile per una “transizione energetica” senza troppi scossoni. Lo testimonia (purtroppo) anche l’attuale andamento al rialzo dei prezzi, dovuto alla forte domanda cui l’offerta stenta ad adeguarsi. L’effetto più negativo dell’epidemia è stato quello di frenare la costruzione di impianti e ritardare le decisioni di investimento.
In questi ultimi mesi si è parlato molto di combustibili alternativi (e una panoramica sarà disponibile in contemporanea con ConferenzaGNL); questi arriveranno e concorreranno in futuro con il GNL nei trasporti e negli altri usi, ma l’andamento degli ordini di camion e navi a GNL ci dicono che questa è la scelta del mercato per il ciclo di vita dei mezzi che devono oggi acquisire (25 anni per le navi in costruzione !)
Contemporaneamente si sviluppano nuove soluzioni per rendere l’uso del GNL sempre meno impattante. Non solo il bioGNL, che nel breve termine avrà un ruolo fondamentale, ma anche metano sintetico, celle a combustibile, miscele di metano e ossigeno, come nei vettori spaziali. Prendono piede anche altre soluzioni, come i carichi di GNL “carbon free”, con l’acquisto dei corrispondenti crediti emissivi. Ciò è economicamente sostenibile perché il metano è già adesso il combustibile con il minore impatto ambientale.
Sistemi di certificazione si stanno diffondendo in tutti i Paesi. Diventa urgente un sistema globale riconosciuto da paesi esportatori e importatori di GNL. Bisognerà anche calcolare e vedere come attribuire la qualità “carbon free” anche alle partite di GNL che dopo il travaso arrivano nei motori dei camion e delle navi (oltre che ai treni, alle industrie e reti isolate, agli autobus, ai compattatori di rifiuti….). Un tema per i prossimi mesi ma se ne parlerà già a Bologna.
Volendo dare uno sguardo post feriale all’Italia, tante conferme nel settore terrestre, con l’Italia saldamente al primo posto in Europa (e seconda nel mondo, dopo la Cina) per stazioni di servizio e numero di camion circolanti. Ancora a distanza la Germania che però sta recuperando in fretta.
Attesa per vedere i seguiti concreti degli incentivi del fondo complementare del PNRR per il GNL marittimo. Disponibili adesso le linee guida dei vigili del fuoco per il rifornimento delle navi a GNL nel porti, anche se con limiti di sicurezza molto severi, nonostante si tratti i operazioni diffuse da anni in altri Paesi sviluppati come il nostro. La speranza per l’Italia è di vedere un rapido recupero e non restare il fanalino di coda mondiale del settore.
Dopo l’avvio del deposito costiero di GNL di Santa Giusta in Sardegna è confermata l’apertura di quello di Ravenna negli stessi giorni della conferenza di Bologna. Così anche il sud d’Italia avrà la possibilità di allinearsi al resto del Paese nell’uso del GNL, riducendo se non eliminando il maggior costo del trasporto del GNL da Marsiglia.
Detto questo, guardando ai primi 8 mesi del 2021, colpisce il progresso nella metanizzazione della Sardegna grazie al GNL. Da una sola rete cittadina alimentata con il GNL vaporizzato nel 2020, siamo passati a 22 a fine agosto, avviando a soluzione l’annosa questione della disparità di trattamento tra cittadini sardi e continentali.
Arrivederci a Bologna, quindi!