Dal gasolio al GNL i trasporti in India

Nel mese di agosto la società Petronet LNG, il più grande importatore di gas naturale liquefatto del paese, controllato dallo stato indiano, ha annunciato un programma di costruzione di 1.000 stazioni di servizio di GNL nei prossimi 4-5 anni, con l’obiettivo di diversificare le proprie attività nel settore dei trasporti, oggi concentrate nel rifornimento delle centrali elettriche e delle reti di distribuzione cittadine.

Akshay Kumar Singh, CEO di Petronet LNG ha comunicato l’obiettivo di circa 4 milioni di tonnellate all'anno di GNL per i camion, gli autobus e altri veicoli pesanti che si riforniranno nei punti vendita. L’India, attraverso le aziende controllate dallo stato attive nel settore oil and gas, come IOC, Hindustan Petroleum e Bharat Petroleum, aveva previsto l’avvio della costruzione di 3.000 stazioni di GNL, ma ha dovuto ritardare l’avvio del programma a causa delle interruzioni dovute al COVID-19 e la riluttanza dei vettori a convertire la propria flotta.

Anche Coal India (CIL), il produttore indiano di carbone controllato dallo stato, sta iniziando la conversione a GNL dei sui autocarri con cassone ribaltabile per ridurre il consumo di gasolio. CIL collabora in questa iniziativa con il distributore di gas controllato dallo stato Gail e l’azienda movimento terra BEML. Due autocarri da 100 tonnellate sono già stati convertiti a dual fuel e sono in sperimentazione presso l’affiliata Mahanadi Coalfields.

CIL utilizza più di 400 milioni di litri di gasolio all’anno (7.000 b/d) nei mezzi che trasportano carbone dalle miniere ai clienti o ai terminal. CIL ha oltre 2.500 mezzi di questo nelle sue miniere di carbone a cielo aperto, che rappresentano il 75% del diesel consumato dall'azienda. La società prevede di sostituire l’uso del diesel fino al 40% riducendo i costi del carburante di circa il 15%.

Fonte: GNV Magazine - Argus media