Inizia domani pomeriggio, mercoledì 5 ottobre, l’iter parlamentare dello schema di decreto legislativo – Atto Governo 337, qui il testo con tutti gli allegati – per il recepimento della Direttiva n. 94/2014/UE (DAFI, Directive on alternative fuel infrastructure) che detta norme per la realizzazione di infrastrutture per l’utilizzo dei combustibili alternativi al petrolio: GNL, ma anche elettricità, idrogeno, gas naturale compresso – compreso il biometano – e il gas di petrolio liquefatto, di cui sono stati predisposti i relativi Quadri strategici nazionali (qui solo quello sul GNL).
Il provvedimento, approvato in via preliminare dal Governo nella seduta del Consiglio dei Ministri dello scorso 15 settembre, è stato assegnato il 17 settembre alle Commissioni riunite Trasporti (IX) e Attività Produttive (X) della Camera dei Deputati e alle Commissioni Lavori pubblici (VIII) e Industria (X) del Senato, oltre che alle Commissioni Politiche Comunitarie (XIV) e Bilancio (V).
I lavori inizieranno alla Camera mercoledì pomeriggio alle ore 14.00 con la relazione introduttiva dei relatori Vincenzo Garofalo (Area Popolare) per la IX e Cristina Bargero (PD) per la X; stesso giorno al Senato ma con inizio alle ore 14.45, relatori Salvatore Margiotta (PD) per l’VIII e Mara Valdinosi (PD) per la X. Il relatore per la XIV della Camera sarà Marco Bergonzi (PD) mentre al Senato il relatore non è stato ancora designato.
Le Commissioni avranno poco tempo per esaminare il provvedimento e soprattutto gli allegati Quadri strategici nazionali, che di fatto costituiscono una vera e propria Programmazione di lungo periodo per il futuro della mobilità in Italia, e svolgere un eventuale ciclo di audizioni. I pareri, che saranno vincolanti per il Governo, dovranno essere approvati entro il prossimo 27 ottobre (7 ottobre per le Commissioni Bilancio che devono verificare preliminarmente che il provvedimento non comporti nuove spese per le finanze pubbliche).
Successivamente i Ministeri coinvolti, in primis Infrastrutture e trasporti che ha stilato il provvedimento ma anche Attività produttive e Ambiente che hanno collaborato attivamente, dovranno accogliere i suggerimenti del Parlamento, rimandare il provvedimento al Consiglio dei Ministri che lo dovrà approvare definitivamente e mandare alla firma del capo dello Stato affinché sia in Gazzetta Ufficiale e divenga legge entro il 18 novembre, termine fissato dalla stessa Direttiva.