Prima l’emergenza sanitaria poi la guerra russo-ucraina hanno messo in luce l’importanza delle infrastrutture e di una logistica efficiente per una vera indipendenza negli approvvigionamenti energetici.
In questo quadro l’Italia, con l’obiettivo di diventare un hub energetico del Mediterraneo, è in prima linea ed è riuscita efficacemente a ridurre l’import di gas russo. Le competenze e le tecnologie quindi ci sono, soprattutto per quel che riguarda il GNL che “rimarrà fondamentale nel processo di transizione energetica”. Tuttavia abbiamo ancora troppe incertezze sui tempi e sulle procedure autorizzative, tasto dolente che disincentiva gli investimenti.
È quanto è emerso durante la Conferenza svolta in occasione dell’Assemblea annuale, che si è svolta ieri a Roma, di Assocostieri, l'associazione di riferimento per le aziende che operano nel settore della logistica energetica.
“Una logistica energetica avanzata, rappresentata da Assocostieri, garantisce lo stoccaggio e la distribuzione in piena sicurezza dei prodotti energetici”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a cui sono stati affidati i saluti istituzionali.
"In un mondo iperconnesso la pandemia aveva già dato dimostrazione di quanto la logistica fosse un asset fondamentale; l'invasione dell'Ucraina e la conseguente crisi energetica hanno poi ulteriormente evidenziato la strategicità del vostro settore per l'indipendenza del nostro Paese", ha sottolineato il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, aggiungendo che l’Italia si è posta “l'ambizioso obiettivo di diventare un hub del Mediterraneo per i prodotti energetici, la porta di ingresso verso gli altri paesi europei: potremo conseguire questo risultato solo attraverso l'attenta pianificazione delle infrastrutture, sviluppandone di nuove e, dove possibile, adattando le esistenti a nuovi vettori e prodotti, come l'idrogeno”.
Sulla stessa linea il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che ha sottolineato come "trasporto e logistica siano elemento essenziale che permette di far muovere merci e persone, che permette di far girare l'economia". "Trasporti e logistica - ha aggiunto - hanno dunque una funzione strategica e la logistica energetica rappresentata da Assocostieri ha soprattutto al giorno d'oggi un valore in più: garantisce la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali".
Dunque come ha sottolineato anche Marilena Barbaro, Direttore generale infrastrutture e sicurezza (IS) del Mase, “il 2022 è stato l’anno del dibattito con al centro la sicurezza energetica e come Italia ne siamo usciti bene, con una riduzione importante dell’import di gas russo”.
Il punto di vista degli operatori
In questo quadro tuttavia alcune problematiche persistono, come hanno evidenziato gli operatori: dalla normativa poco chiara agli obiettivi Ue “discriminanti” verso alcune fonti, dai tempi burocratici troppo lunghi alla leva fiscale a volte utilizzata in modo “infausto”. A gran voce è stata chiesta una politica lungimirante per trasformare l’Italia in un hub energetico e in un Paese che abbia le capacità di attrarre investimenti.
“Sarà necessario accompagnare la definizione degli obiettivi del PNIEC, in corso di aggiornamento, e le opportunità offerte dal PNRR con la necessaria speditezza ed efficacia dei procedimenti amministrativi e concessori", ha detto il Presidente uscente di Assocostieri, Diamante Menale, che ha lasciato il posto a Elio Ruggeri, del gruppo Snam (v. notizia a parte). Menale ha evidenziando come in questo contesto “alcuni provvedimenti, la definizione delle linee guida per il bunkeraggio e l’esenzione d’accisa per il GNL, GPL e tutti i combustibili per il bunkeraggio marino non possono più attendere”.
Il Direttore generale di Assocostieri, Dario Soria, ha evidenziato invece la delicatezza dell’uso della leva fiscale nel settore energetico e l’importanza di modulare, nella delega fiscale, la fiscalità indiretta a mezzo accisa, per favorire i combustibili di transizione come il GPL, il GNL, i biocarburanti e il biometano. “È necessario evitare esperienze infauste - ha sottolineato - come quelle dei contributi straordinari e di solidarietà definiti dal Governo Draghi prima e dal Governo Meloni poi”.
Fabrizio Mattana, Executive Vice President Gas Assets Edison, ha posto l’attenzione sulle “modalità non chiare” con cui l’Ue vuole decarbonizzare i trasporti: “si stanno demonizzando alcune fonti che invece potrebbero contribuire alla decarbonizzazione del settore”.
Alfredo Balena, Direttore Relazioni Esterne & Istituzionali di Adriatic LNG ha sottolineato che “i procedimenti autorizzativi nel nostro Paese sono ancora abbastanza complessi. Non è semplice ottenere le autorizzazioni necessarie mentre gli investitori vogliono certezza nei tempi e nelle procedure”.
Marika Venturi, Istitutional Relations, Regulation and Commercial Manager di Olt offshore LNG, ha evidenziato l’importanza del GNL come risposta “al cambiamento epocale della transizione energetica, perché ci permette di importare gas da più Paesi in modo flessibile senza infrastrutture rigide”.
Le problematiche evidenziate dalle società rispondono in realtà all’intervento di Patrizia Scarchilli, Dirigente per la vigilanza sulle Autorità di sistema portuale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha evidenziato come i fondi messi a disposizione per modernizzare le infrastrutture portuali e incentivare il GNL non siano stati tutti utilizzati per “mancanza di domanda”.
La Conferenza è poi proseguita con la tavola rotonda sull’“evoluzione del settore energetico tra Decreto carburanti, imposte ambientalmente orientate ed extraprofitti”, dove ha partecipato anche Massimo Bitonci, Sottosegretario al Ministero delle Imprese del Made in Italy. Si è parlato del Tavolo carburanti sulla ristrutturazione della rete “che sta affrontando temi decisivi”, della delega fiscale, degli obiettivi Ue in tema di trasporto e del provvedimento sugli extra profitti.
Ultima tavola rotonda, “Le Comunità energetiche in ambito portuale”, durante la quale Gabriella De Maio, coordinatrice IFEC e professoressa di Diritto dell’Energia Università Federico II di Napoli, ha presentato il Memorandum sulle prospettive delle comunità energetiche nelle aree portuali. Alla tavola rotonda hanno partecipato le Autorità portuali del Mar Tirreno Centrale e Centro Settentrionale, dello Stretto e del Mare Adriatico Meridionale.
Il workshop in occasione dell’Assemblea è stato organizzato con la collaborazione di IFEC, WEC, ConferenzaGNL e BFWE.
A cura di Elena Veronelli