Le analisi annuali sugli sviluppi del sistema energetico mondiale elaborati dall’AIE (Agenzia internazionale dell’energia, organo dell’OCSE, l’associazione dei paesi maggiormente industrializzati) prevedono una rapida crescita nei prossimi anni dell’uso del GNL come combustibile per le navi.
Secondo il World Energy Outlook 2019 diffuso negli scorsi giorni il metano liquido nei traffici marittimi potrà raggiungere i 50 miliardi di m3 all’anno di “gasdotto equivalente” (39 milioni di tonnellate/anno di GNL) entro il 2040 da meno di 1 milione di m3/anno (777.000 tonnellate / anno), secondo lo scenario dell'AIE, che si concentra su politiche e regolamentazioni già attuate o annunciate.
Come ha rilevato il sito specializzato www.globalgasmobility.com, uno sviluppo di questo genere corrisponderebbe a un aumento nell'uso del GNL marittimo del 5000% nei prossimi 20 anni.
Anche secondo l’AIE il tetto al tenore di zolfo nei combustibili marittimi (IMO 2020), che entrerà in vigore il prossimo primo gennaio, ha incoraggiato l'interesse del mercato per il GNL come alternativa al petrolio pesante, che vede attualmente in ordine 130 nuove navi alimentate a GNL, un raddoppio dell'attuale flotta.
Due terzi dei nuovi ordini riguardano l’Europa, dove le infrastrutture di bunkeraggio di GNL sono le più sviluppate. La combustione del GNL nelle navi consente una riduzione del 20% delle emissioni dirette equivalenti di CO2 del settore marittimo.
La domanda di bunkeraggio di GNL potrebbe raggiungere i 100 miliardi di m3 (78 milioni di t/anno) entro il 2050 se si dovesse rispettare la strategia iniziale dell'IMO di ridurre i gas a effetto serra di almeno la metà rispetto ai livelli del 2008.
Fonte: Globalgasmobility