Alla fine del 2021 erano attive nel mondo 700 metaniere che hanno provveduto al trasporto di GNL tra i 19 Paesi esportatori e i 44 importatori. Lo scorso anno sono entrate in funzione 68 nuove navi (47 nel 2020) con capacità tra 173 e 180 mila metri cubi mentre 7, in attività dagli anni ’80 e con capacità media di 126 mila metri cubi, sono state demolite. Questi alcuni dei dati pubblicati nel mese di maggio nel rapporto annuale 2022 del GIIGNL, l’associazione che raggruppa 84 dei principali operatori mondiali del settore.
Tra le 700 navi sono comprese 64 metaniere di capacità inferiore a 50 mila mc, di cui 33 adibite ai trasporti di GNL per i depositi costieri di piccola taglia (tra queste la Ravenna Knutsen, da 30 mila mc al servizio del deposito PIR da 20 mila mc nel porto romagnolo, entrato in servizio lo scorso anno) e 31 per il rifornimento delle navi che utilizzano il GNL come combustibile (22 quelle in ordine) mentre sono cresciute a 48 le FSRU, metaniere convertite per l’attività di rigassificazione.
Nel 2021 l’import/export di GNL ha raggiunto 372 milioni di tonnellate, con un aumento del 4,5% sul 2020. La Cina, più 15%, ha superato il Giappone come principale importatore. All’Australia (78 milioni di tonnellate) e Qatar (77) si avvicinano gli Stati Uniti (67, più 48%) che dovrebbero diventare primi fornitori mondiali quest’anno.
La capacità globale di rigassificazione ha raggiunto 993 milioni di tonnellate/anno, con quattro grandi nuovi terminali in Croazia, Brasile, Indonesia (FSRU) e Kuwait (onshore). Un terminale di piccola taglia è entrato in servizio in Messico e due in Italia (Higas nel Porto di Santa Giusta – Oristano e DIG nel Porto di Ravenna). Altri 6 nuovi impianti di rigassificazione potrebbero aggiungersi quest’anno: El Salvador, Ghana, Hong Kong, Filippine, Senegal e Vietnam.
L’offerta potenziale di GNL, pari a 462 milioni di tonnellate/anno di liquefazione, ha stentato nel 2021 a soddisfare la domanda, sia per i rallentamenti dovuti alla crisi epidemica globale iniziata a febbraio 2020, sia per manutenzioni non programmate e carenze di gas da liquefare. Entro il 2025 è atteso un aumento della capacità di liquefazione per altri 120 milioni di tonnellate all’anno.
Nel 2021 la domanda principale è venuta dall’Asia (73%), soddisfatta per il 39% dall’area del Pacifico. Il 36% del mercato ha riguardato contratti di acquisto spot o di medio termine, con durata inferiore ai 4 anni.
Fonte: GIIGNL