Lo scorso 23 agosto il Wall Street Journal ha dedicato un’ampia inchiesta sulle prospettive future del GNL nel settore marittimo, curata dall’esperto giornalista Paul Garvey. L’articolo prende le mosse dalla prossima scadenza del 1 gennaio 2020, quando il tenore di zolfo dei combustibili marittimi passerà dal 3,5 allo 0,5% in tutte le acque del globo (a parte quelle dove tale limite è già dello 0,1%).
Nonostante la concorrenza delle tecnologie di abbattimento delle emissioni e dello stesso gasolio 0,5, il settore del GNL marittimo si sta strutturando come un vero e proprio mercato, considerando che solo convertendo il 5% della flotta globale si creerebbe una domanda equivalente alla quinta più grande del mondo, dietro i maggiori consumatori Giappone, Cina, Corea e India. I consumi attuali dei combustibili marittimi corrispondono a circa 5 milioni di barili al giorno di petrolio.
Le principali navi da crociera e le più grandi società di trasporto merci hanno ordinato 125 nuove navi alimentate a GNL e altre 119 sono già in navigazione, secondo i dati più aggiornati della società di consulenza marittima DNV GL (va anche considerato che queste navi sono le più grandi mai costruite, con consumi unitari di gran lunga maggiori rispetto al naviglio attuale, ndr).
La prima grande nave da crociera completamente alimentata a GNL sarà la AIDAnova del Gruppo Carnival, attualmente in costruzione presso il cantiere di Papenburg in Germania ed inizierà a navigare alla fine di quest’anno. Carnival, che è la compagnia di crociere più grande al mondo, disporrà di 11 nuove navi a GNL da qui al 2025.
Carnival non è il solo: MSC Crociere, con sede in Svizzera, ha annunciato a giugno l’ordine della sua quinta nave alimentata a GNL. Quest'anno anche Royal Caribbean ha ordinato due navi da crociera alimentate a GNL. Tra i grandi armatori del settore merci, Siem Industries sta costruendo una nave a GNL per il trasporto delle vetture della Volkswagen, mentre la francese CMA CGM ha ordinato nove nuove navi portacontainer di grandi dimensioni. Anche Teekay Corp., uno dei maggiori armatori, e Sovcomflot, la più grande compagnia di navigazione della Russia, hanno in costruzione navi a GNL.
Secondo il WSJ il più grande ostacolo per la diffusione del GNL marittimo è la mancanza delle infrastrutture per il bunkeraggio. Le compagnie di navigazione sono anche abituate a lavorare nel mercato petrolifero ad alta liquidità, dove l'offerta è facile da raggiungere e profondi mercati di copertura aiutano a gestire la propria esposizione. Al contrario, fino a poco tempo fa il GNL è stato dominato da contratti decennali e il suo mercato dei futures è ancora in crescita.
Le vendite di GNL a breve termine e più flessibili stanno diventando però comuni e i produttori sono sempre più disposti a scambiare singoli carichi: la percentuale di carichi di GNL venduti sul mercato spot è cresciuta da poco più del 10% nel 2010 a quasi il 25% nel 2017.
Fonte: Wall Street Journal