Abbiamo intervistato Alessandro Fino, Managing Director di OLT Offshore LNG Toscana, la società che gestisce il Terminale di rigassificazione galleggiante offshore “FSRU Toscana”. Il Terminale, che trasforma il gas naturale liquefatto riportandolo allo stato gassoso, è permanentemente ancorato a circa 22 chilometri al largo delle coste tra Livorno e Pisa ed è connesso alla rete nazionale dei gasdotti di Snam Rete Gas.
Che ruolo ha lo Small Scale LNG per l’Italia?
I nuovi standard europei e internazionali sulle emissioni rappresentano una grande opportunità per lo sviluppo del gas naturale liquefatto (GNL), che garantisce eccellenti prestazioni ambientali per il trasporto marittimo e terrestre. Come emerso anche durante il Summit organizzato a Livorno con Assocostieri, il GNL avrà un ruolo rilevante nella fase di transizione che stiamo vivendo.
In particolare, i progetti legati allo Small-Scale LNG (SSLNG) sono fondamentali per incrementare l'uso di questa risorsa come combustibile e per fornire metano alle reti isolate.
Sfortunatamente, l'Italia è un po’ indietro nello sviluppo della catena logistica del GNL e in particolare per il suo utilizzo per il bunkeraggio. Stiamo comunque recuperando terreno, il Paese ha bisogno di investimenti mirati nel settore. Ricordiamo che oltre al progetto per la fornitura del servizio di SSLNG di OLT, sono diversi i progetti autorizzati o in fase di autorizzazione che permetteranno di sviluppare una rete nazionale per il rifornimento del GNL.
In questo scenario, cosa rappresenta lo Small-Scale per OLT?
Lo Small Scale LNG rappresenta sicuramente una grande opportunità per l’azienda e per il territorio che ospita il Terminale. “FSRU Toscana”, grazie alla sua localizzazione di assoluta centralità nel cuore del Mediterraneo, potrebbe svolgere un ruolo determinante nella catena logistica per l'approvvigionamento e la distribuzione di questo combustibile.
A che punto siamo con il progetto?
Il progetto di conversione del Terminale per assicurare il servizio di Small-Scale LNG sta andando avanti. Come primo passo abbiamo condotto, negli anni scorsi, uno studio di fattibilità. Lo studio ha confermato che, con modifiche marginali, il Terminale sarà in grado di scaricare GNL su piccole navi, che potrebbero a loro volta rifornire i depositi costieri di GNL situati nei principali porti. A seguito del risultato positivo ottenuto dallo studio di fattibilità, OLT ha proseguito nel percorso intrapreso approfondendo gli aspetti autorizzativi necessari all'apertura del servizio. A tal fine sono stati realizzati alcuni studi, co-finanziati nell’ambito del bando europeo CEF – Connecting Europe Facility e, negli ultimi mesi, la società ha avviato l’iter autorizzativo; l’ obiettivo è l’ottenimento dei permessi necessari e la realizzazione delle modifiche impiantistiche entro il 2020 per consentire l'inizio dell'operatività nel 2021.
Importante è sottolineare come il nuovo servizio lascerà invariata la capacità di rigassificazione massima autorizzata; il Terminale potrà quindi continuare a svolgere il suo ruolo di garanzia per la sicurezza energetica del Paese offrendo però un ulteriore servizio, che nei prossimi anni si rivelerà centrale.
Basti pensare che, per quanto concerne il settore marittimo, dal primo gennaio 2020 entreranno in vigore i nuovi limiti dell’IMO sulle emissioni di zolfo per le navi; a partire da tale data quindi i porti che offriranno il bunkeraggio di GNL avranno un evidente vantaggio strategico sugli altri scali del Mediterraneo.
Le principali manifestazioni del settore GNL si svolgono in Cina o negli Stati Uniti. Troppo ambizioso avere in Italia un evento internazionale di riferimento dedicato esclusivamente allo Small Scale LNG?
Tutt'altro, riteniamo si tratti di un tema ancora troppo circoscritto ai soli “addetti ai lavori”. È di fondamentale importanza far comprendere, invece, a tutta la filiera di soggetti direttamente e indirettamente interessati dallo SSLNG, quali possano essere i concreti benefici socio-economici che lo stesso potrà ingenerare per il sistema paese.