Nell'ambito delle più recenti assegnazioni del programma UE Connecting Europe Facility (CEF), il porto di Trieste si è aggiudicato fondi europei per il cofinanziamento di due progetti che prevedono l'utilizzo di GNL nell'area portuale.
Il primo progetto, “RTALF - Port of Trieste (Railway Terminal And LNG Facility)", prevede studi di fattibilità per lo sviluppo di alcune facility GNL al servizio della Piattaforma Logistica del Porto: un terminal ferroviario, un deposito di GNL e un sistema di scambio dati tra il nuovo terminal ferroviario e il Port Community System dell’Autorità di Sistema Portuale.
Il progetto richiederà un investimento complessivo di circa 6 milioni di euro, sarà co-finanziato al 50% da fondi europei e il suo completamento è previsto per maggio 2022.
Il secondo progetto "EALING - Europen flagship Action for coLd ironING in ports", è dedicato all'elettrificazione delle banchine, avrà una durata di circa due anni e un costo complessivo di circa 800.000 euro (co-finanziato al 50%).
«L'approvazione delle due proposte rappresenta la nostra affidabilità ed è un nuovo passo avanti in termini di finanziamenti che contribuiscono a stimolare la crescita e la competitività del nostro porto, apportando notevoli benefici sia dal punto di vista socioeconomico che ambientale», ha commentato Zeno D’Agostino, Presidente dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico Orientale.
La Commissione Europea, sempre nell'ambito del Programma CEF, ha concesso circa 700 mila euro anche al progetto "Naples Lng Costal Depot", presentato dalla joint venture Edison-Q8, per lo sviluppo del deposito di GNL nel porto di Napoli. Il progetto avrà un costo complessivo di circa 1.700.000 € e mira a “completare la progettazione, le specifiche e le indagini tecniche per la costruzione del deposito costiero e la realizzazione di un impianto per il bunkeraggio delle navi, con conseguente implementazione anche della filiera lato terra per il trasporto su strada verso il Sud Italia”.
Entro giugno del prossimo anno dovrebbero arrivare tutte le autorizzazioni necessarie per avviare le opere di costruzione del deposito, che ha concluso la conferenza dei servizi preliminare, e che prevede in parte la riconversione di alcuni dei depositi attualmente utilizzati per lo stoccaggio e la movimentazione di idrocarburi liquidi.
Fonte: Triestecafe.it