l Patto con il Governo conferma il GNL di piccola taglia in Sardegna

La metanizzazione della Sardegna partirà con i depositi costieri di GNL, così come saranno disciplinati dal Prossimo decreto legislativo DAFI (Directive on alternative fuel infrastructure) di attuazione della Direttiva 94/2014, espressamente richiamato nel “Patto per la Sardegna”, firmato lo scorso 29 luglio dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal Presidente della Giunta Regionale Francesco Pigliaru.

Il documento “prevede alcune linee strategiche per lo sviluppo della Regione e il loro finanziamento con 2,9 miliardi di euro,  tra fondi già stanziati e altri in arrivo. Obiettivo principale del patto è “mitigare gli effetti dell’insularità”, tra i quali ha un posto di rilievo la mancata metanizzazione dell’Isola.

Per questo obiettivo il Patto metterà a disposizione risorse per 400 milioni € sui 1,578 mld € complessivi già destinati alla metanizzazione della Sardegna per la “realizzazione delle infrastrutture per garantire l'approvvigionamento dei cittadini e delle imprese sarde e le ulteriori risorse per la distribuzione del gas naturale a condizioni (di sicurezza e di tariffa) analoghe a quelle delle altre regioni".

Pochi giorni dopo la firma del Patto, la Giunta regionale ha approvato il Piano energetico ambientale 2015-2030  "Verso un'economia condivisa dell'Energia", sottoposto a consultazione pubblica e che recentemente ha anche superato l’esame della VAS (Valutazione ambientale strategica); il Piano lasciava aperte tutte le ipotesi: metanizzazione con un gasdotto dalla Toscana, con grandi rigassificatori o con depositi costieri, ma le prime due ipotesi sono risultate impraticabili.

Adesso dovrà essere predisposto "il previsto atto di programmazione finalizzato all'individuazione delle modalità operative con cui garantire l'approvvigionamento di gas naturale per l'intero territorio regionale, che dovrà essere assoggettato a procedura di Valutazione di incidenza ambientale", si legge in una nota dell’Assessorato all’Industria.

Il Patto prevede infatti la possibilità di realizzare la cosiddetta “dorsale” (ma da realizzare “per fasi”), che dovrebbe collegare tra loro i principali bacini cittadini di distribuzione già realizzati o da realizzare, progettati quando si pensava che il gas provenisse dal gasdotto (Galsi) con l’Algeria. Bacini che prima di essere collegati con l’ipotizzata dorsale dovranno essere collegati ai depositi costieri.

Il Patto prevede anche “l'adozione, anche mediante provvedimenti normativi, di meccanismi per la compensazione per i consumatori domestici dell'Isola dei potenziali maggiori costi infrastrutturali o di approvvigionamento, simili a quelli attualmente previsti per i consumatori delle altre regioni italiane per le reti isolate alimentate da gas diversi dal metano, e del bonus gas per i clienti indigenti".