Caronte&Tourist parteciperà ai lavori di #AugustaGNL, il workshop dal titolo “Italia hub del gas naturale, opportunità GNL per i trasporti marittimi nel Mediterraneo” organizzato da ConferenzaGNL che si svolgerà nella città siciliana il prossimo 13 maggio. Ne parliamo con Lorenzo Matacena, Consigliere di amministrazione della Società.

Caronte&Tourist è stato il primo armatore italiano ad impegnarsi pubblicamente per due traghetti alimentabili a GNL, nonostante non siano ancora disponibili, né si sa quando lo saranno, le stazioni di bunkeraggio. Il cuore oltre l’ostacolo?

Si, si può dire così, ma qualcuno doveva pur iniziare! Poi si spera di essere seguiti, ma non ci si pensa quando si prendono decisioni strategiche. E questa per noi lo è. Ma è anche vero che i progetti sono ad uno stadio avanzato e non sappiamo ancora dove faremo rifornimento di GNL in Italia. Il tempo passa in fretta. Adesso c’è un passaggio importante con la definizione entro novembre delle regole dei depositi costieri, in attuazione della direttiva 94/2014, ma a noi servirebbe che i cantieri fossero già aperti! Anche se parliamo di impianti piccolissimi e completamente diversi dai grandi rigassificatori il rischio di allungamento dei tempi amministrativi è ben reale.

Però si tratta comunque di navi dual fuel….

Certo, ma stiamo comunque parlando di un investimento aggiuntivo di parecchie decine di milioni, e se non dovesse andare ci sarebbe anche un danno di credibilità che va ben oltre il valore economico. Ma non riesco proprio a pensare come l’Italia, che ha le condizioni migliori di chiunque altro, possa lasciarsi sfuggire l’opportunità di essere davvero l’hub del GNL del Mediterraneo e del Sud d’Europa! Siamo già in grave ritardo e dobbiamo ormai sperare nel colpo di reni che alle volte ci fa recuperare all’ultimo momento. Però devo aggiungere che seguiamo il GNL da anni, le tecnologie hanno fatto grandi progressi che ne facilitano l’utilizzo in molti ambiti, non solo il marittimo. Il mercato potenziale è sempre più largo a vantaggio di tutti. Restiamo ottimisti.

REF-E, il centro di ricerche energetiche di Milano, ha stimato che i prezzi del GNL resteranno ai livelli attuali per parecchi anni, quindi se va, dovrebbe andare bene.

Ma anche il petrolio e il gasolio marino (MGO) sono bassi come non mai. E non è detto che debbano risalire, se guardiamo anche al fallimento dell’incontro di Doha dove i grandi produttori dovevano decidere i tagli produttivi. Siamo imprenditori, osserviamo i prezzi e l’andamento dei mercati ma questa è solo una parte, e non la principale, della sfida. Vince la qualità del servizio e buona parte della qualità è oggi e sarà ancora di più domani la tutela dell’ambiente. La nostra società, che opera storicamente in una area particolarmente delicata e fragile come lo Stretto di Messina, ha sviluppato una sensibilità ambientale che doveva trovare uno sbocco. Abbiamo sentito la necessità di dare un segnale forte, la certificazione del nostro impegno. Poi però più di questo non ci si può chiedere.

Allora siete anche contenti per l’esito del COP21 di Parigi, vi sentite a vostro agio nel nuovo mainstream ecologico.

Un momento. Condividiamo l’esito complessivo di Parigi, ma siamo diffidenti sull’attuazione, negli accordi ci sono un paio di passaggi che fanno temere il rischio di due passi indietro per uno in avanti. Caronte&Tourist rispetta le normative e condivide il metodo di lavoro dell’IMO, che elabora le regole per la tutela dell’ambiente marino. Il mondo navale ha già fatto tanto e tanto può fare ancora ma ogni tanto emergono atteggiamenti “punitivi”. Ma avremo modo di parlarne ad Augusta. Comprendo, voi già usate gasolio con lo 0,1% di zolfo, con il GNL eliminate anche polveri sottili e azoto, tutto quello che più pesa nella navigazione costiera e in porto. Però anche da un punto di vista tecnico e di efficienza motoristica si sa che i traghetti sono il mercato d’elezione per il metano liquido…. Indubbiamente, e adesso che abbiamo acquisito la Siremar sono 20 le nostre navi che usano l’MGO. La nostra idea è di fare esperienza con le due navi in arrivo per poi andare avanti. Però questa strategia resta legata allo sviluppo dei depositi costieri. Ho letto nell’intervista alla società di consulenza BIP. l’ipotesi di Augusta come sede di un deposito principale che possa far arrivare il GNL a delle stazioni di bunkeraggio sia verso Messina sia verso Agrigento. C’è anche l’impegno di Eni a Gela. Naturalmente noi guardiamo con interesse a tutte le iniziative. Se le cose andranno come pensiamo, di GNL nel Canale di Sicilia ne servirà parecchio.

Sorpreso della decisione di MSC Crociere, per le 4 navi nuove a GNL da 200 mila tonnellate?

Si, molto interessante. La precedente decisione di Costa Crociere, che opera su molti mari dove può usare le stesse navi, come quello americano e dei caraibi, oltre naturalmente all’Europa del Nord, era più prevedibile. Sono tutte aree dove già vigono i limiti SECA dell’IMO (Sulfur Emission Controlled Area) e dove il mercato per il GNL è più favorevole. Nel Mediterraneo invece non c’è visibilità sui limiti ambientali dopo il 2020; si dice solo che una decisione dovrà essere presa entro il 2025 ma non si quale sarà. E’ chiaro che decisioni come queste di MSC scontano previsioni e aspettative che possono imprimere una grande spinta al mercato.

Un messaggio in vista di AugustaGNL?

Due: è la stessa Commissione Europea che spinge l’Italia verso il GNL e ha messo a disposizione anche 28 miliardi di euro per l’ammodernamento dei porti, cosa si aspetta? Poi una cosa che vorrei non sentire più: la storia del mercato che non decolla perché non si sa se arriva prima l’uovo o la gallina; noi le navi le avremo, adesso mi aspetto i depositi.