La Commissione europea ha approvato la strategia della Finlandia di diversificare con la costruzione di terminali di GNL di piccola taglia le importazioni di gas, oggi possibili solo dalla Russia tramite un unico gasdotto.
Venerdì scorso Margrethe Vestager, Commissario europeo alla concorrenza, ha comunicato con una nota il sostegno alla costruzione di un deposito nel porto di Hamina, sulla costa sud della Finlandia e la concessione di un finanziamento di 31,5 milioni di euro. La Commissione europea nel 2015 ha stanziato una somma simile per un altro terminale di GNL in programma nella costa occidentale.
“Il terminale GNL Hamina – ha detto il Commissario - è uno dei tanti in programma in Finlandia. Questi terminali GNL piccola scala forniranno una nuova fonte di carburante più pulito per l'industria marittima e per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas della Finlandia". La strategia è in linea con gli sforzi regionali per mettere fine all'isolamento energetico degli gli Stati baltici e migliorare la sicurezza energetica.
In Finlandia non ci sono terminali GNL in Finlandia e la produzione locale di gas è residuale. Il paese si basa interamente sulla Russia per le sue esigenze di gas e il governo finlandese con i depositi di piccola scala intende soddisfare sia la domanda interna sia quella marittima. La società finlandese Haminan Energia e Alexela Asset Management hanno firmato un accordo nel 2015 per sviluppare il terminale GNL di Hamina, il cui completamento è previsto nel 2018.
Oltre che un valido esempio per gli altri Stati Baltici: Lettonia, Estonia e Lituania, che come la Finlandia dipendono solo dalla Russia per i propri approvvigionamenti di gas, la soluzione scelta potrebbe ben adattarsi ad altri contesti, come la Sardegna e la Corsica, uniche regioni tirreniche non metanizzate e le coste dei Paesi balcanici, ancora non raggiunti da gasdotti e senza grandi rigassificatori.