Sardegna 1: in Rete nazionale e regionale i gasdotti in progetto

Su istanza presentata lo scorso giugno 2016 dalla Società Gasdotti  Italia (SGI) alla Snam, principale operatore nazionale e all’Autorità per l’energia elettrica  e il gas e il servizio idrico, sono stati inseriti dal Ministero dello sviluppo economico nel Piano  Regionale e nel Piano Nazionale di sviluppo decennale dei gasdotti, i progetti di una serie di adduttori dalle principali città sarde ad una più estesa “dorsale” che dovrà percorrere tutta l’isola da Nord a Sud. Il progetto complessivo si basa sulla previsione dell’alimentazione di gas naturale compresso proveniente almeno da depositi costieri di GNL in grado di garantire la necessaria costanza di pressione lungo tutte le tratte. Il dettaglio dei gasdotti proposti da SGI (che gestisce 1.500 km di reti del gas di varia portata nel continente) previsti per la Sardegna è stato presentato lo scorso 18 ottobre dal Ministero dello sviluppo economico in un Convegno organizzato dalla società OLT a Livorno, e prevede tre “terminali di ingresso gas” a Porto Torres, Oristano e Cagliari-Sarroch. Per la progettazione definitiva di adduttori e gasdotto principale sarà evidentemente necessario aspettare la conclusione dei vari progetti di depositi costieri presentati per la Sardegna (almeno sette al momento) e l’avvio dei cantieri. L’inserimento del progetto di SGI per la Sardegna nella pianificazione nazionale risponde alla previsione del decreto legislativo 12 dicembre 2016 (DAFI) che permette di assimilare il futuro sistema sardo di distribuzione del gas (liquido o compresso) al sistema nazionale. Con ciò si estende alla Sardegna la regolazione tariffaria pubblica per le famiglie allacciate a reti ed eventuali perequazioni tra aree più o meno svantaggiate per motivi orografici, geografici e di volumi di consumo. Questo permetterà di avere prezzi del gas metano in Sardegna allineati con quelli del resto del Paese. All’art. 9 la DAFI recita: “le infrastrutture di stoccaggio di GNL, connesse o funzionali all'allacciamento e alla realizzazione della rete nazionale di trasporto del gas naturale, o di parti isolate della stessa, sono considerate quali infrastrutture e insediamenti strategici (…) Tali infrastrutture e insediamenti sono di pubblica utilità, nonché indifferibili e urgenti (…) I gestori degli impianti e delle infrastrutture (…)  sono soggetti agli obblighi di servizio pubblico di cui al decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164 (…) definiti e regolamentati dall'Autorita' per l'energia….”. Oltre a definire le tariffe per i consumatori allacciati alle reti cittadine, l’Autorità per l’energia dovrà regolare la separazione contabile delle attività dei depositi costieri del GNL , da cui si alimenteranno anche le reti cittadine, per evitare maggiori costi a danno del mercato tutelato rispetto a quello libero, che riguarda il rifornimento delle industrie isolate, delle stazioni di servizio stradali e delle navi. Le tratte sarde nel Piano nazionale, di cui al Decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico  31 gennaio 2017, sono: Sarroch-Oristano-Porto Torres di 277 km, Cagliari-Sulcis di 57 km, Codrongianus-Olbia di 75 km, per un totale di 409 km. In dettaglio le tratte inserite nel Piano regionale dei gasdotti, con decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico 16 novembre 2016, riguardano: Allaccio Assemini, Allaccio Monserrato, Allaccio Serramanna, Allaccio Villacidro, Allaccio Guspini, Allaccio Oristano, Allaccio Sanluri, Allaccio Siamanna, Allaccio Terralba, Allaccio Alghero, Allaccio Ittiri, Allaccio Pozzomaggiore, Allaccio Sassari, Allaccio Suni, Allaccio Thiesi.