La società di consulenza Direzionale Bip. (Business Integration Partners) parteciperà con la relazione “Il traffico marittimo nel Mediterraneo e nel Canale di Sicilia” al workshop “Italia hub del gas naturale, opportunità GNL per i trasporti marittimi nel mediterraneo”, che si svolgerà ad Augusta il prossimo 13 maggio.
In vista di #AugustaGNL abbiamo chiesto a Roberto Libero, Director della Società, il perché dell’interesse per questo evento.
Bip. si occupa di consulenza strategica, operativa e di mercato per le imprese che accettano le sfide del futuro, uno degli obiettivi che ci siamo posti come gruppo internazionale, in particolare l’area di competenza Energy Management di cui sono responsabile, è quello di supportare i clienti nella ricerca e applicazione di soluzioni innovative ai problemi tradizionali. Perciò è nostro interesse presidiare tutti i mercati emergenti, soprattutto quelli che nascono da innovazioni in filiere tradizionali. Quello del GNL è di per se un mercato “maturo”, nel senso che il metano liquido si produce, trasporta e poi si rigassifica da oltre 50 anni. Dentro questo mercato ne sta emergendo uno nuovo, molto innovativo e per certi versi “disruptive”, quello dell’utilizzo del GNL per la mobilità di navi e camion in modo più sostenibile rispetto ai carburanti tradizionali.
Si, ma come è nata questa specifica sensibilità?
Noi abbiamo una presenza importante, oltre che in Italia, anche in Spagna, paese all’avanguardia in Europa negli usi diretti del metano liquido. A seguito del crollo dei consumi dovuti alla crisi finanziaria ed economica del 2008 la Spagna si è trovata con un forte surplus di GNL. Il Paese negli anni ’90, aveva puntato sul metano liquido per essere energeticamente più indipendente. La disponibilità di GNL in eccesso, la limitata capacità di trasporto interno e di esportazione del gas via tubo, ha portato ad un suo utilizzo che va oltre gli usi standard per l’alimentazione del sistema di distribuzione e si è cominciato ad usarlo in alternativa ai combustibili petroliferi.
Però si può sempre riesportarlo via nave …
Si, è stato fatto, negli scorsi anni la Spagna è stato il principale riesportatore di GNL al mondo, favorita però dal differenziale di prezzo con il GNL venduto in Asia. Adesso questa forbice si sta chiudendo, ma comunque l’utilizzo del GNL per i trasporti non deve essere considerato come un’alternativa al business tradizionale del gas. Se il mercato lo consentirà la Spagna sarà ancora un esportatore , ma il GNL deve essere visto come un’altra opportunità di business, in considerazione dei benefici economici e ambientali che il suo utilizzo può generare. E’ infatti evidente che per mantenere gli obiettivi annunciati al Cop21 di Parigi sarà indispensabile un sempre più massiccio uso del gas al posto del carbone e progressivamente anche del petrolio nel settore cui è più presente, quello dei trasporti pesanti.
Però ci sono molte aree nel mondo con importanti consumi in cui il mercato del GNL è già ben avviato.
Capisco i dubbio, lavorare nell’Europa del Nord o negli Stati Uniti è forse al momento più facile e la domanda più vivace, ma il Mediterraneo resta fondamentale per il traffico marittimo e per tutti i trasporti terrestri che ne derivano per spostare merci da Sud a Nord e nelle aree interne e costiere. Poi ci possono essere delle accelerazioni impreviste, che modificano il quadro.
A cosa si riferisce?
Ad esempio il raddoppio del Canale di Suez potrà dare un’ulteriore spinta al ruolo del Mediterraneo nel traffico navale internazionale e l’Italia, in particolare la Sicilia, è nella migliore posizione strategica per sfruttare le opportunità che ne derivano. Inoltre, è notizia di questi giorni, MSC Crociere ha pianificato di costruire 4 nuove navi a GNL dopo l’iniziativa analoga di Costa Crociere. Fino a poco tempo fa si pensava che l’utilizzo del GNL nelle navi avrebbe preso slancio dai traghetti, invece in testa alla corsa sono adesso i crocieristi! Se si scatena la concorrenza per le “crociere verdi”, grazie alle forti riduzioni di emissioni inquinanti, tutto il mercato ne può avere uno scossone. I depositi costieri previsti dalla Direttiva europea al 2025 dovranno essere pronti ben prima, e non perché obbligati a farlo, ma perché costituiranno una reale opportunità di business.
D’accordo ma l’evento di Augusta è stato programmato mesi prima della notizia di MSC Crociere….
Infatti ho parlato di accelerazione, è chiaro che il Mediterraneo in generale ed in particolare il Canale di Sicilia sono le aree che daranno in ogni caso le maggiori soddisfazioni al business del GNL, ed Augusta sembra proprio il posto giusto per questo. Il principale porto industriale del Mediterraneo centrale davanti all’area di principale traffico. Prima abbiamo parlato di navi da crociera ma non possiamo trascurare tutte le altre attività marinare, come la pesca, ad esempio.
Cioè?
Augusta potrebbe costituirsi come “mother station”, un sito che sia in grado di avere intorno a sé il massimo di domanda per una pluralità di usi, anche se stiamo parlando sempre di small scale GNL. Voglio dire che ragionando su Augusta un eventuale deposito può essere pensato come centro di smistamento per altri punti di consumo, come l’interporto di Catania con una stazione di servizio alimentata da autobotti, il porto di Catania con le navi alimentate da chiatte, stazioni di servizio minori mare/terra per Gela, per i traghetti di Pozzallo e Porto Empedocle, per i pescherecci di Mazara del vallo.
Ma avete dei numeri, una idea dei consumi potenziali?
Stiamo completando la ricerca, abbiamo già delle valutazioni, l’obiettivo è presentare al workshop le nostre valutazioni sui benefici ottenibili in termini economici e di riduzione degli impatti ambientali dalla realizzazione di un deposito presso il porto di Augusta finalizzato all’alimentazione di navi e camion.
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