Purtroppo, nonostante la buona volontà e le rassicurazioni degli uffici di merito dei Ministeri coinvolti (Infrastrutture, che guida la danza, con Sviluppo Economico e Ambiente) lo schema di decreto legislativo della DAFI (Directive on alternative fuel infrastructure), atteso prima per maggio-giugno, poi per luglio, non è ancora riuscito ad approdare a Palazzo Chigi per essere vagliato e trasmesso alle Commissioni parlamentari che devono esprimere un parere (vincolante) affinché divenga legge entro il 18 novembre.
Il provvedimento sta rimbalzando, con l’italica velocità agostana, tra Uffici legislativi e Gabinetti vari, come se fosse una novità dell’ultimo momento di cui nessuno sapeva niente. Peccato, perché - almeno per l’argomento più importante e complesso, il GNL, poi ci sono anche l’idrogeno, l’elettricità e il GPL – l’Italia per una volta aveva iniziato proprio bene, con un documento strategico costruito due anni fa e poi sottoposto a consultazione pubblica ed anche – udite, udite – la pubblicazione dei commenti!
Purtroppo non si è seguita la stessa procedura per la bozza di decreto e sarebbe proprio ora di imporre per legge la consultazione pubblica su tutti i provvedimenti ministeriali. Le scuse “non sapevo”, “non me ne ero accorto”, “nessuno me lo ha detto” nell’era di internet non reggono più e quello che è proprio insopportabile è il sospetto che i ritardi servano a impedire un adeguato esame da parte del Parlamento.
Ottime notizie invece dalla Sardegna, dove nonostante molte contraddizioni, confusioni e stranezze contenute nel testo del “Patto con il Governo”, emerge chiaramente che la metanizzazione si farà con i depositi costieri di GNL, spinti dal mercato. Non a caso il Progetto Higas nel porto di Oristano, dopo il Nulla osta di fattibilità (NOF) dei Vigili del Fuoco, ha ottenuto dalla Regione il nulla osta ambientale (Verifica di assoggettabilità alla VIA).
Adesso deve arrivare la Decisione finale di investimento che prevede - oltre ovviamente alla contrattualizzazione delle vendite del gas - anche l’ordine per la realizzazione della bettoline da 7.500 metri cubi annunciata dall’azionista Stolt Nielsen (gli altri sono Gas and Heat e CPL Concordia): complimenti da ConferenzaGNL.
In un incontro con i sindacati di categoria, la Snam ha manifestato la volontà di entrare nel settore dei depositi costieri di GNL, andando oltre l’intervento già annunciato di adattamento/implementazione del rigassificatore di Panigaglia, nel Golfo di La Spezia.
L’annuncio potrebbe prefigurare sia una logistica e un sistema di depositi regolati, tariffati e di libero accesso, tali da garantire concorrenza anche nel mercato del GNL, sia un intervento da impresa “privata”, con i costi coperti dalla vendita del gas. In questo caso il GNL potrebbe anche essere venduto da un altro soggetto partecipante all’impresa, ma Snam si troverebbe comunque coinvolta in una gestione “monopolistica” dell’infrastruttura. Interessante.