Una decina di secoli fa, partendo dal Mare del Nord, i Vichinghi corsero le coste europee fino ad entrare nel Mediterraneo, dove furono alla fine respinti dalla marineria islamica. Si sono ricordati la strada e sono tornati, ma per fortuna con ben altre intenzioni rispetto ai saccheggi e alle razzie di allora. Intenzioni pacifiche, di business, che pur sempre richiedono un certo spirito di avventura.
Uno spirito che non si ferma a chiedere se arriva prima l’uovo o la gallina, se aspettare i depositi di GNL prima di fare le navi che lo useranno o aspettare le navi per poi fare il deposito. Si rischia e si fa: sia i depositi sia le navi per rifornirli. E come sempre servono gli apripista, i visionari che dimostrano la fattibilità di una nuova filiera industriale, anche se il proprio core business ne è solo una parte.
E’ così che Stolt Nielsen, armatore norvegese specializzato nel trasporto di combustibili, ha rilevato negli scorsi giorni il progetto della Higas per un deposito di GNL nel porto di Santa Giusta-Oristano, in Sardegna. Con 5 milioni di euro la Stolt ha sottoscritto l’intero aumento di capitale della società avviata nel 2014 ed è diventata il king maker mediterraneo dell’approvvigionamento di GNL. Metano liquido per i motori delle navi ma anche per i trasporti terrestri, le industrie e le reti cittadine dell’intera isola, e molto probabilmente per il Sud dell’Italia, dove il GNL proprio non c’è; già in costruzione due “bettoline” da 7.500 mc per il suo trasporto.
Chi parte prima ha anche buone probabilità di imporre lo standard tecnologico. Stolt ha assunto il controllo del deposito costiero dalla toscana Gas and Heat, costruttrice di serbatoi e sistemi per il GNL e dalla emiliana CPL Concordia, pioniera italiana nella logistica e nell’uso del metano liquido. L’impianto, da 9 mila mc complessivi, prevede 6 serbatoi da 1800 mc, misura ideale per una prima fase di depositi costieri da dedicare ai trasporti terrestri e alle industrie isolate, mentre l’approvvigionamento di navi da crociera, traghetti e in futuro le altre tipologie di imbarcazioni si potrà fare direttamente in mare.
Curiosa coincidenza: nella seconda metà del 2019, oltre alla prevista entrata in servizio del deposito, è atteso l’arrivo di una delle due bettoline e della prima grande nave da crociera alimentata a GNL (3.200 mc per ogni rifornimento settimanale) di Costa-Carnival, che forse non a caso si chiama “Costa Smeralda”, come la famosa località turistica sarda.
Se poi ci fosse qualche ritardo sono comunque pronti i francesi della Edison, il cui progetto di deposito, sempre a Oristano, ha appena ottenuto la VIA mentre è in corso l’acquisto di una bettolina; poi, a seguire, gli anglo-olandesi di Shell, che già hanno chiuso i contratti di vendita di GNL alle navi da Crociera di Costa.
E dove si riforniranno di GNL da portare verso le coste e i mari italiani le bettoline Stolt nella seconda metà del 2019? Guardando i lavori in corso sicuramente a Gibilterra e Barcellona, più o meno come alla vigilia dell’anno mille, quando i norvegesi si approvvigionavano nelle basi sulle coste spagnole per assalire la Sardegna (e non solo).